Balestruccio, Rondine e Rondone

E ho osservato che ove questi uccelli fanno il loro nido e figliano, l’aria intorno è più dolce e più leggera” scrisse William Shakespeare in “Macbeth” riferendosi al Balestruccio (Delichon urbica) e ancora “Non v’è sporgenza, fregio, contrafforte, o cantuccio che appena sembri adatto, dove l’uccello non abbia intessuto con grande amore il suo pendulo letto e n’abbia fatto una feconda culla”.

Un tempo più diffuso, questo piccolo uccelletto, simile alla Rondine e comunemente confuso con essa, oggi è divenuto sempre più raro sia per il massiccio impiego di pesticidi ed insetticidi (che incide sulla disponibilità di insetti “alati” dei quali si nutre) e sia per i cambiamenti che vengono apportati con le ristrutturazioni e le costruzioni dei nuovi edifici. Questa specie, infatti, a differenza della Rondine, costruisce il suo nido nei centri abitati sotto i cornicioni dei tetti, sotto balconi o grondaie. Il suo nido a forma di coppa è una piccola opera d’arte, che viene rioccupata ogni anno con l’arrivo della primavera quando lasciano i paesi dove hanno appena trascorso l’inverno (Africa a sud del Sahara) per tornare nei luoghi di nidificazione. Costruire o riparare il nido è abbastanza difficile: i Balestrucci trasportano con il becco palline di fango che vengono sovrapposte e pressate come fossero dei piccoli mattoni e, per passare allo strato successivo, dovranno attendere che tutto si asciughi per bene. Per completare il loro nido occorreranno circa 2800 “mattoncini” e quindi altrettanti viaggi di andata e ritorno verso il “fornitore” (pozze d’acqua, stagni, paludi, fiumi, strade di campagna) ma non lasciamoci spaventare dai numeri… i nostri bravissimi costruttori finiranno i lavori di costruzione in soli 14 giorni!

Negli ultimi anni la nidificazione del Balestruccio è diventata sempre più difficoltosa a causa del diffondersi del cemento, che priva il nido di sufficienti punti di ancoraggio dati da superfici più ruvide ed imperfette, e dall’asfalto che impedisce la formazione del fango sulle strade e quindi limitando la quantità di materia prima disponibile per le loro “piccole culle”. Per ovviare a questo inconveniente esistono in commercio nidi artificiali adatti a questa specie e che, installati opportunamente, potranno essere occupati da questi simpatici inquilini (vedere nell’emporio della LIPU al link: www.lipu.it).

Riconoscere il Balestruccio non è difficile; sia il maschio che la femmina hanno la parte superiore del corpo di colore nero, particolarmente brillante alla luce del sole, e la parte inferiore bianchissima (collo, gola e ventre) con zampe e piedi corti ricoperti da piume bianche.

La Rondine (Hirundo rustica), invece, non frequenta i centri abitati, vive soprattutto nelle campagne, possiede una coda biforcuta più lunga e la gola rossiccia. Accompagnata da tante leggende e false credenze è una grande alleata dell’uomo essendo un fantastico “insetticida naturale”:  riesce a mangiare 170 grammi al giorno di insetti di cui ben il 90% sono costituiti da mosche e zanzare. Le Rondini sono abilissime volatrici ma possono anche posarsi al suolo e riprendere il volo senza nessuna difficoltà. Quando vola può sembrare completamente nera ma, invece, possiede riflessi  bluastri.  Nidifica negli edifici rurali (stalle, capanni)  costruendo il suo nido di fango e paglia oppure riparando quello utilizzato nell’anno precedente. Oggi è una specie fortemente minacciata di estinzione; dagli anni ’80 abbiamo perso circa il 65% della popolazione, a causa dell’abbandono delle pratiche tradizionali di allevamento, della scomparsa di edifici e stalle tradizionali, dell’agricoltura intensiva e dell’uso massiccio di prodotti chimici (pesticidi, ecc.) oltre che alla illegale distruzione dei loro nidi.

Mentre il sole incomincia a riscaldare il suolo freddo e le giornate si fanno più lunghe, un secondo simpatico inquilino potrebbe scegliere il nostro tetto per nidificare: il Rondone (Apus apus). Dopo aver viaggiato per quasi 10.000 chilometri, questo abile volatore ritorna negli stessi luoghi di nidificazione dell’anno precedente riutilizzando gli stessi fori o le stesse piccole cavità in prossimità dei tetti o sotto le tegole a forma di coppo per allevare i suoi 2-4 piccoli. Sono talmente legati alla loro “casa estiva” che sono stati osservati mentre sbattevano con violenza per  cercare di entrare in una cavità da loro utilizzata che, nel sopraggiungere dell’inverno, era stata chiusa dall’uomo. Questa specie è una delle poche al mondo che si è perfettamente adattata a trascorrere tutta la vita in volo: mangia, dorme, beve e si accoppia in volo ! Riesce a raggiungere persino i 3000 metri di altezza per inseguire gli insetti di cui si nutre. Se vi è sufficiente spazio e cavità, i Rondoni formano delle vere e proprie colonie dove i giovani immaturi si mescolano alle vere coppie aiutandoli a portare il cibo ai piccoli e usando la cavità del nido per rifugiarsi dalle intemperie. Dal momento in cui spiccano il loro primo volo i giovani dovranno attendere tre-quattro anni per raggiungere la maturità sessuale e quindi per riprodursi. Questa specie si distingue dalle due precedenti per la colorazione nera e la gola bianca, ma ha in comune sia l’alimentazione (completamente insettivora) e sia le cause che ne minacciano l’estinzione (uso di pesticidi, distruzione e modifica dei luoghi di nidificazione, modifica e trasformazione degli habitat di nidificazione e svernamento).

Numerosi nidiacei e individui esausti sono stati ricoverati presso il Centro Recupero Fauna LIPU di Casacalenda, sorto grazie al contributo della Provincia di Campobasso (chiuso dal 1 aprile 2013 per mancanza di fondi). Rondini, Rondoni, Balestrucci e altri uccelli se consegnati tempestivamente ai centri specializzati potranno essere curati al meglio e tornare liberi e volare ancora nei nostri cieli.

La LIPU dalla primavera del 2005 organizza in Italia un grande evento europeo di birdwatching (osservazione degli uccelli) rivolto a bambini, scuole e famiglie che possono segnalare gli arrivi dei messaggeri alati che annunciano l’arrivo della primavera.

Il progetto chiamato “Spring Alive”, ossia “Primavera viva”, permette a tutti di osservare come Rondine, Rondone, Cicogna, Cuculo  e Gruccione tornino dai loro siti invernali e quindi come la primavera avanza nelle diverse regioni del nostro paese e in tutto il continente europeo a partire da marzo fino a giugno.

Partecipare al progetto è semplice basta inserire tutte le osservazioni su di un modulo appositamente creato sul sito web: www.springalive.net (disponibile già in tutte le lingue d’Europa) o inviare le osservazioni alla LIPU tramite la posta. Con i dati delle osservazioni, il computer produrrà automaticamente delle mappe che vengono aggiornate giornalmente e che colorano le diverse regioni e stati.

Partecipare a “Primavera viva” può essere un modo per imparare ma anche per far comprendere quanto ci sta a cuore la questione della conservazione del patrimonio naturale europeo. Inoltre, i dati collezionati sono scientificamente interessanti, infatti negli anni, l'analisi dei dati potrebbe rivelare tendenze nel cambiamento delle date di arrivo delle cinque specie e potrebbe mostrare l'influenza dei cambiamenti climatici sugli uccelli e sulle loro migrazioni.

Il progetto è quindi una grande opportunità scientifica ed educativa, ma può essere anche una allegra occasione per celebrare la fine dell'inverno con un'atmosfera gioiosa che ci fa guardare il cielo per vivere delle esperienze emozionanti e fare attività nella natura.

Allora, godetevi gli arrivi primaverili con il progetto Spring Alive e incoraggiate i vostri alunni, i vostri amici e i bambini e ragazzi della vostra famiglia a cercare i messaggeri alati e a registrare le loro osservazioni on-line!

Sul sito di Spring Alive troverete anche giochi e tante curiosità su questi ed altri simpatici uccelli.

Per saperne di più su questo progetto e su queste specie partecipate numerosi all’Evento che nel mese di marzo di ogni anno si organizza presso l’Oasi LIPU di Casacalenda o telefonate al Responsabile dell’Oasi al n. (+39)347/6255345

Dai anche TU il benvenuto alla primavera 

e ai suoi “messaggeri alati”

con la LIPU!

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

Tre specie a confronto