Detergenti ecologici

Nel numero precedente abbiamo parlato del nostro dovere di conservare la qualità dell’acqua e, di conseguenza, di ciò che quotidianamente utilizziamo per sporcarla o inquinarla: i detergenti per la pulizia. Per un uso corretto e consapevole di questi prodotti e per iniziare ad inquinare di meno abbiamo elencato alcuni dei loro componenti più comuni che, oltre ad essere inutili o poco indispensabili, sono spesso poco (o per nulla) biodegradabili e altamente tossici per gli organismi acquatici. Abbiamo quindi consigliato di scegliere i prodotti più sostenibili come quelli di origine vegetale, che sono biodegradabili al 100% in sostanze già presenti in natura, o di acquistare solo quelli che portano il marchio Ecolabel. In questo modo oltre a diventare un vero consumatore responsabile passeremo dall’inquinare l’acqua al semplice “sporcarla”. In questo articolo parleremo invece di alcuni componenti indispensabili che hanno un ruolo importante nei detersivi, ma anche nell’inquinamento delle acque, e che pertanto vanno scelti con cautela. Tra di essi troviamo:

Tensioattivi. Sono utili nel rimuovere lo sporco ma sono costituiti da sostanze per la maggior parte sintetiche, quindi non presenti in natura. Generalmente sono ecologicamente pessimi, poco biodegradabili e molto tossici per gli organismi acquatici. Sono da preferire quelli di origine vegetale e che quindi sono completamente biodegradabili in sostanze naturali e risultano pochissimo tossici per i pesci. Tra i consigliati ci sono: APG (Alchilpoliglucoside) composto da acido grasso di cocco e amido di patata o mais  che rimuove lo sporco difficile; Sodium coccoil sulfate, efficace sulle macchie grasse; Lauril solfato; Sapone; Sodium Cocoate; Sapone sodico; Potassium Cocoate; Esterquat, un ammorbidente di origine vegetale; Cocamidopropyl betaina con anche azione addolcente e che protegge la cute dall’aggressione dei tensioattivi.

Complessati, Antiridepositanti, Sequestranti. Sono utili poiché addolciscono l’acqua, aumentano la capacità di lavaggio dei tensioattivi, evitano che lo sporco si ridepositi sul prodotto lavato. Alcuni non sono biodegradabili e altamente tossici per gli organismi acquatici. Sono da preferire i Fosfonati che sono fotodegradabili e non sono di origine petrolchimica e la Silice lamellare, elemento minerale naturale presente e molto diffuso sul pianeta, che è completamente solubile in acqua.

Perossidi, Sbiancanti e Conservanti. Sono utili poiché hanno la capacità di decolorare le macchie e possiedono azione antibatterica ma alcuni sono poco biodegradabili e altamente tossici per gli organismi poiché sono in grado di accumularsi nei loro tessuti. Tra quelli più diffusi sono da evitare quelli a base di Cloro e il Perborato che necessita di attivatori per lavare a basse temperature e che verrà messo a bando per il suo effetto teratogeno (sono stati riscontrati danni su feto). Sono da preferire: il Perossido d’idrogeno (acqua ossigenata) che è un ottimo sbiancante, sanificante, antibatterico e conservante; l’Alcool etilico che è un ottimo battericida, conservante, solvente dello sporco e dei grassi;  ed il Percarbonato che non ha bisogno di attivatori, inizia ad agire già a 30 °C,  oltre ad essere un ottimo sbiancante che non possiede effetti negativi per uomo e ambiente. Un ottimo consiglio è quello di lasciare in “ammollo” per almeno due ore la biancheria in acqua e Percarbonato prima di effettuare il lavaggio.

Riempitivi, addensanti ed additivi. Nei detersivi in polvere servono per impedire che il detersivo indurisca mentre in quello liquido servono a renderlo più viscoso ma in entrambi non ne migliorano le capacità di lavaggio. Sono da preferire quelli ecologici come il Sodio cloruro (sale da cucina)  che è un ottimo addensante.

Enzimi. Non sono sempre indispensabili poiché hanno anch’essi il ruolo di rimuovere lo sporco ma si degradano solo a medie temperature e in ambiente con PH acido e sono costituiti solo da OGM (organismi geneticamente modificati). Se sono presenti tra i componenti del vostro detersivo, utilizzare un ammorbidente a PH acido (per esempio che contenga acido citrico - limone) oppure aggiungere nella vaschetta aceto bianco o aceto di mele (entrambi ottimi ammorbidenti) per permetterne la degradazione.

Emollienti e Denaturanti. I primi servono per i detergenti che vengono a contatto con la pelle rendendoli più compatibili. Sono da preferire quelli naturali (come il decil oleate) e da evitare quelli di sintesi. I Denaturanti sono generalmente di sintesi e servono per evitare l’ingestione accidentale od un uso improprio del detergente.

Per un elenco più completo dei componenti e ulteriori informazioni potete leggere la “Guida ad un uso corretto e consapevole” e il “Biodizionario” su www.officinanaturae.com. Ricordiamo che un’alternativa ai detersivi sono il sapone di Marsiglia puro o le Noci di Saponaria (Sapidinus mukorossi). Queste ultime possono essere messe in un sacchetto di stoffa che dovrà essere inserito insieme alla biancheria nel cestello della lavatrice. Avviare quindi il programma lavando ad almeno 60 gradi. Le noci possono essere riutilizzate fino a 3 lavaggi e ne bastano 8 per un lavaggio a pieno carico. Se desiderate scoprire alcune ricette per preparare in casa il proprio detersivo visitate il sito della trasmissione “Alle Falde del Kilimangiaro”

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© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”