Ho sognato la PACE

L’elicottero si è avvicinato di nuovo, volteggiando più vicino. I suoi occupanti hanno lanciato granate intorno all’edificio. Lo scoppio dei missili sul pendio ha scosso il cielo” mi sveglio di soprassalto per fuggire ma aprendo gli occhi mi accorgo di essere nel mio letto e nella mia stanza silenziosa e tranquilla.

È quasi l’alba e so che non riuscirò più a riaddormentarmi. Mi alzo e indosso una vestaglia per scendere in cucina. Apro la credenza per prendere la tazza per il caffè e mi fermo all’improvviso pensando agli artigiani vietnamiti che l’hanno lavorata sapientemente e che hanno vissuto, sulla propria pelle, gli incubi di una guerra che io, in tempo di pace nei luoghi in cui vivo, posso solo immaginare.

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

Dare valore alla vita e alla pace

Testimonianze di una donna per un mondo migliore

Quando accendo il fuoco del fornello sotto la caffettiera, la piccola fiamma sembra anche accendere la mia mente riportando alla luce altre parole: “Darò valore a ogni minuto, ogni secondo di pace, perché solo vivendo qui ho imparato a dare valore alla vita. Vita barattata con sangue e ossa, con tante giovani vite! Tante giovani vite sono finite perché altre potessero fiorire. La nostra giovinezza è svanita tra le esplosioni delle bombe e il suono dei proiettili”. 

Mi avvicino alla finestra e noto che l’intera valle è ricoperta da una fitta nebbia che riesce solo a far scorgere la linea delle colline. Il sole dell’alba sembra attardarsi dietro le colline questa mattina, come se volesse trattenere ancora l’illusione ottica che favorisce lo scorrere dei miei tristi pensieri e, se non fosse per la tranquillità che aleggia nell’aria, potrei dire di non essere fisicamente qui.

L’azzurro-violetto della graziosa libellula dipinta sulla tazza vietnamita che, come ogni mattina ho “fumante” tra le mani, sembra via via farsi più intenso nel paesaggio che ho di fronte. Mi rendo conto di essere davvero triste per le milioni di vite sacrificate per la guerra e di aver vissuto 5 giorni di guerra attraverso i tuoi diari, cara Thuy, ma ti sono grata per tutto ciò che hai scritto perché sei riuscita ad entrare nel cuore con le tue parole e con i tuoi pensieri. Sei una delle donne che hanno sacrificato la loro vita per un grande ideale: la PACE!

Dang Thuy Tram è un giovane medico vietcong che riesce a testimoniare, attraverso i suoi scritti, il dramma della guerra e le sofferenze del popolo vietnamita durante l’invasione degli americani: “Io non sono un medico o un funzionario di alto livello. Sono solo una normale compagna, una ragazza che avuto il coraggio di abbandonare una vita di comodità per spostarsi nel Sud e unirsi alla lotta”.

Tra bombe, napalm, feriti, operazioni chirurgiche e morti, nell’ospedale e nei rifugi sotterranei o di fortuna, Thuy riesce comunque a trovare il tempo per riempire le pagine dei suoi diari con pensieri, sensibilità e ottimismo come se anche quello fosse un suo dovere: “Ogni giorno una nuova morte tra i miei compagni mi fa dimenticare i miei problemi personali. Ma questo diario non è solo per la mia vita personale. Devo testimoniare la vita del mio popolo e delle innumerevoli sofferenze della gente forte del Sud” così scriveva e ancora “Perché esistono persone così terribili e crudeli che vogliono usare il nostro sangue per annaffiare il loro albero d’oro? È tanto sangue, ma non ancora abbastanza per le loro avide tasche, tanto sangue ma non ancora abbastanza per soddisfare la folle sete di quei diavoli”.

Thuy ha scritto tre diari ma, mentre sembra che il primo sia andato perso, gli ultimi due sono stati pubblicati anche in lingua italiana con il titolo “Questa notte ho sognato la pace” perché “il desiderio più grande è per la pace e l’indipendenza”. Divenuti ormai un bestseller, i diari di Thuy lasciano al lettore momenti di pura ammirazione e commozione, mentre raccontano la sua vita dall’8 aprile 1968 al 20 giugno del 1970, due giorni prima della sua uccisione da parte dei marines.

Denominata anche l’Anna Frank vietnamita,  Dang Thuy Tram scrive “Voi non potete vedere come la vita è qui. E’ una vita di eroismo estremo, di pericoli estremi in cui la morte e il sacrificio sono più frequenti di quanto lo sia mangiare un boccone. Tuttavia la gente lotta ancora con determinazione e io sono una delle centinaia di migliaia di persone che lo fanno. Vivo per combattere e sento che un giorno cadrò per il futuro del nostro popolo. Io non ci sarò quando canteranno l’inno della vittoria. Sono orgogliosa di offrire la mia vita intera per il mio paese. Naturalmente mi addolorerebbe non avere un posto nella vita pacifica che ciascuno di noi ha contribuito ad assicurare sacrificando il proprio sangue, me compresa. Ma non importa: milioni di persone sono già caduti senza avere mai avuto un giorno di felicità, ma senza rimpianto”.

Nonostante la guerra e che “Ogni cosa, tutto ciò per cui abbiamo lavorato, è consumato dal fuoco e dal fumo” Thuy riesce a cogliere la bellezza di ciò che la circonda: persone, paesaggi, fiori, foresta, albe e tramonti  rappresentandola attraverso le parole scritte nei suoi diari. Così come racconta l’inquietante silenzio che segue l’uso delle bombe e dei defoglianti chimici americani:La foresta è scavata e deturpata dalle bombe, gli alberi rimasti sono macchiati di giallo dalle sostanze tossiche. Anche noi siamo contaminati dal veleno e di come si sentisse triste senza il canto degli uccelli “Il rombo dei caccia e degli aerei da ricognizione è cessato. La foresta di sera è spaventosamente silenziosa. Non si sente cinguettare un solo uccello”.

 

Una lettura da non perdere per ricordarci che tutti dobbiamo desiderare e lottare per la pace nel mondo, lo dobbiamo a Thuy e a chi come lei ha vissuto o vive ancora oggi la guerra sulla propria pelle.