Pace è vita

Il futuro si può costruire solo sulla pace ed esiste solo con la pace

Mentre sto scrivendo, la Striscia di Gaza è ancora vittima del conflitto e del “controllo” dell’esercito israeliano che dura da 40 anni e coinvolge anche Cisgiordania e Gerusalemme Est. Una situazione che continua, malgrado il fatto che Israele infranga la legge internazionale sui diritti umani e trasgredisca a più di 60 risoluzioni dell’ONU, e che in queste settimane è diventata insostenibile ed inaccettabile per chi è restato umano.

Il giornalista Vittorio Arrigoni (http://guerrillaradio.iobloggo.com/) il 13 ed il 14 gennaio ha scritto da Gaza “Siamo giunti a 923 vittime, 4150 i feriti (più della metà sono minori di diciotto anni), 255 i bambini palestinesi orribilmente trucidati. 12 i paramedici uccisi nell'adempimento del loro dovere, 3 i giornalisti morti con la macchina fotografica appesa al collo. Secondo il centro Mezan per i diritti umani, noto per la sua attendibilità, sono l'85% delle vittime totali i civili palestinesi massacrati  in due settimane. Il computo delle vittime civile israeliane, fortunatamente, è fermo a quota 4. Gira voce che Olmert avrebbe fatto sapere ai suoi che il raggiungimento di 1000 vittime civili è il termine ultimo per arrestare questa brutale offensiva infanticida”. Ma come afferma Emergency, l’Organizzazione umanitaria indipendente, neutrale e apolitica (www.emergency.it ), La guerra ha ucciso e uccide. Durerà anche quando i militari e strateghi avranno stabilito di considerarla, dal loro punto di vista, finita. Durerà nei lutti dei sopravvissuti, nei corpi mutilati di molti di loro. Durerà nelle esplosioni di ordigni rimasti attivi sul terreno. La pace è vita: deve essere più forte, deve durare di più, deve dirsi con maggiore evidenza. La pace non è guerra assente, è una presenza che ha senso compiuto in se stessa. È rispetto e attuazione dei diritti a vivere e a nutrirsi, alla salute, all’istruzione, al lavoro. È la possibilità di avere ed esprimere liberamente i propri pensieri, di decidere il proprio futuro…”.

Futuro? Quale futuro può avere una popolazione falcidiata dal conflitto? Quale futuro se i bambini vengono uccisi prima di diventare la generazione del futuro? La Guerra ha effetti devastanti sull’ambiente, sulla biodiversità e sulla qualità della vita delle popolazioni locali. Quale futuro quindi per queste popolazioni? La guerra è anche povertà e la guerra ed il degrado portano alla povertà. La biologa e sottosegretaria del Ministero Ambiente e Risorse naturali del Kenya, Wangari Maathai, ha affermato “La povertà conduce direttamente al degrado ambientale, perché i poveri non pensano al futuro e taglieranno anche l’ultimo albero se necessario. Ma il degrado ambientale porterà anche alla povertà, perché quando non hai suolo, non hai neanche l’erba, né alberi, né acqua e non potrai più aiutare te stesso”. Il futuro si può costruire solo sulla pace ed esiste solo con essa. Come esseri umani dobbiamo desiderare ed ottenere la pace, per sempre, per noi e le altre popolazioni poiché con la guerra, da qualunque distanza da noi sia, ci impoverirà comunque. Con essa perderemo vite umane, popolazioni locali, specie animali e vegetali, habitat naturali e siti archeologici-storici, ma anche opportunità di crescita culturale, di progresso scientifico e guadagneremo, se di guadagno si può parlare, solo inquinamento, desertificazione e diventeremo sempre di più meno umani.

Tornando alla Palestina, gli effetti della guerra sul territorio, economia e popolazione, sono stati censiti e pubblicati sul sito del MEnA (Ministry of Environmental Affairs - Palestinian National Authority) anche se i dati sono aggiornati al 2000.

Forse pochi sanno che la Palestina è considerata di grande importanza per l’ambiente globale grazie alla sua localizzazione geografica tra tre grandi continenti (Africa, Asia ed Europa) e come una delle maggiori e importanti rotte per la migrazione degli uccelli (come ad esempio i rapaci). Sono state censite 520 specie di uccelli e 2700 specie di piante (dati della Palestine Wildlife Society) e sono stati individuate 13 IBA, siti di importanza mondiale per la conservazione degli uccelli e dei loro habitat. Una di queste IBA è nella Striscia di Gaza, si chiama “Wadi Gaza”, e si tratta di un’area di 25 km costituita prevalentemente dalla costa, zone umide e salicornieto. Diverse sono le specie endemiche, che vivono solo in Palestina, costituendo quindi un patrimonio dell’umanità unico, così come dovrebbe essere la pace: patrimonio dell’umanità da conservare e preservare attuandola! Ed è per questo che la LIPU: “Chiede che si fermi la guerra e l’uccisione di civili evitando anche la distruzione del patrimonio ambientale e culturale palestinese, che costituiscono un unico e insostituibile valore per l’umanità” .

Come articolista chiedo di far camminare la pace poiché come affermò Martin Luther King “Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti”.

Per gli uccelli, per la natura, per la gente

 

 

 

 

 

 

Il sito della LIPU del Molise

© Autore Angela Damiano — Pubblicato sul periodico  “La Fonte”