Via col vento!

Cosa c’è da sapere sull’energia eolica

Il primo mese dell’anno 2007 ha visto la LIPU convocata, in rappresentazione delle associazioni ambientaliste, in numerose commissioni regionali di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) per discutere sui numerosi impianti eolici proposti per quasi tutti i Comuni del Molise.

Alcuni Comuni hanno deciso di dire No all’eolico ed altri (a volte gli stessi) sono stati “scavalcati” dalle stesse Aziende del Vento che hanno contrattato direttamente con i privati per l’acquisto dei terreni sui quali vorrebbero veder sorgere i loro impianti.

L’opinione pubblica è spesso divisa, soprattutto per la mancanza di informazione, e si chiede come mai le Associazioni Ambientaliste e alcune Amministrazioni pubbliche possano essere contrari a questa fonte di energia pulita.

Per prima cosa è necessario sottolineare che il termine energia pulita si riferisce all’assenza di emissioni di gas serra e non alla mancanza di altri effetti negativi su uomo, fauna e ambiente. Mentre il termine fonti energetiche rinnovabili si riferisce a quelle fonti che possono essere considerate inesauribili nel tempo, al contrario dei combustibili fossili e nucleari che non sono risorse infinite. 

Anche molti uomini di cultura e di scienza  si sono schierati contro la proliferazione di torri eoliche: è il caso del fisico Carlo Rubbia  (Premio Nobel) che per primo ha posto l’accento sul problema che, se non verrà arginato, rischia di distruggere i luoghi più belli d’Italia a causa degli interessi di poche aziende che non conoscono e non rispettano il nostro territorio. Oltre alla vendita dell’energia prodotta, infatti, le aziende guadagnano qualcosa in più: i cosiddetti Certificati Verdi, che permettono di definirsi “amiche dell’ambiente”, pur realizzando e gestendo altre tipologie di impianti che sfruttano invece i combustibili fossili (per esempio le Turbogas) ed assicurandosi un “futuro certo” (quando le scorte naturali delle altre fonti energetiche saranno agli sgoccioli). Nessun vantaggio invece per i consumatori, che non vedranno alleggerite le loro bollette e che continueranno a pagare i soliti aumenti. Nessun vantaggio per la nostra Regione, che ha già superato il deficit energetico producendo più energia di quanta ne venga consumata così come ha più volte espresso l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Campobasso Angelo Cristofaro. Il sacrificio del territorio sarebbe quindi inutile e troppo alto, recenti studi hanno dimostrato come la visibilità delle torri eoliche abbia effetti negativi sul turismo.

Non esiste inoltre una programmazione e uno studio serio per la scelta dei siti, le centrali eoliche vengono costruite presso tutti i Comuni che danno il loro consenso alle Aziende del Vento ma queste scelte coinvolgono inevitabilmente anche i Comuni limitrofi, che vedono danneggiato il loro paesaggio e l’elevata bellezza del loro territorio senza che questi possano esprimere un loro parere in merito.

Il Molise quindi potrebbe essere sfigurato da circa 700 torri eoliche, realizzate ed in corso di realizzazione (dati marzo 2007) che riuscirebbero a raggiungere solo lo 0,08% dell’attuale produzione energetica nazionale.

Ma forse così rispetteremo il Protocollo di Kyoto?

Niente di più falso, con gli impianti eolici non abbattiamo le emissioni di CO2 (che devono essere invece ridotte di almeno il 5% rispetto al 1990),  come potrebbe invece avvenire con l’istallazione di impianti solari termici (la legge Finanziaria 2007 prevede una detrazione del 55% per chi installa il termico solare ed alcuni istituti di credito hanno predisposto prestiti agevolati).

Le centrali eoliche hanno effetti negativi sulla salute umana che variano da individuo ad individuo e che dipendono da diversi fattori come la sensibilità individuale, il tipo di lavoro svolto, la considerazione che si ha dell’impianto (paura, diffidenza, fastidio, ecc.) e l’esposizione ma che in linea generale possono essere suddivisi in effetti causati dal rumore ed effetti non uditivi. Gli effetti del rumore possono andare dalla sensazione di disagio, all’insonnia, all’agitazione soprattutto durante il sonno, ai danni di ordine psicologico e cardiovascolari. Chi abita infatti vicino alle torri (200-600 metri) si trova “trasferito virtualmente” da una zona rurale ad un quartiere cittadino a causa dei decibel prodotti, che però nel caso dell’eolico non subiscono riduzioni nelle ore notturne come avviene normalmente nelle Città (in pratica è come abitare nei pressi di una discoteca che produce la stessa musica 24 ore su 24). Studi condotti in Francia nel 2000 hanno dimostrato che il 30-40% di chi risiede in prossimità delle torri  subisce disagi causati soprattutto dai diversi fattori non acustici: le basse frequenze causano disturbi del sonno mentre le esposizioni prolungate possono causare seri danni anche di ordine neurologico. Le ombre proiettate dalle pale eoliche in movimento, inoltre, creano disturbi alla vista, all’equilibrio e disturbi vari di tipo ipnotico che vengono tutti acutizzati in alcuni periodi dell’anno in base alla localizzazione dell’abitazione. Sono invece ancora poco studiati gli effetti degli ultrasuoni sull’uomo anche se sono allarmanti i risultati ottenuti per altre specie: gli ultrasuoni provocano il disorientamento di numerose specie di pipistrelli che muoiono a causa della collisione con pale e torri, causano l’allontanamento dei roditori e di altre specie di mammiferi.

In diversi paesi Europei sono stati registrati diversi incidenti causati dalle torri eoliche: incendi, lancio di blocchi di ghiaccio, fulmini, distacco, rottura, piegamento e caduta delle pale e delle torri. Alcuni registrati anche in Molise ma che vengono spesso negati o definiti “episodi sporadici” dalle ditte costruttrici.

Fino ad oggi nessun impianto è stato smantellato dalle Aziende del Vento che hanno dichiarato fallimento, anche se provocano danni seri, e che diventano sempre più pericolosi a causa della mancanza di manutenzione e controllo soprattutto se installati vicino a strade o abitazioni.

Alcune ditte non hanno rispettato i progetti originari mentre alcuni cittadini che vivono in prossimità delle torri eoliche vedono il loro diritto alla salute negato e cercano di ottenere risposte formali o legali da ditte e comuni. Cosa dire poi di tutti quei cittadini che hanno investito nel turismo (agriturismi, bed and breakfast, ristoranti, ecc.)?

La Comunità Europea ha vietato l’installazione di impianti eolici nelle IBA/ZPS (Aree Importanti per gli Uccelli/Zone di Protezione Speciale) e nelle loro vicinanze a causa dei gravi impatti sulla fauna ed in particolare sugli uccelli (molti sono gli uccelli appartenenti a specie rare e minacciate che vengono falciati dalle pale). Alcuni studi hanno evidenziato come una torre possa uccidere in media da 66 a 300 uccelli l’anno ed in Olanda verranno smantellati gli impianti che provocavano gravi danni alla fauna.

Molti paesi europei stanno ritornando sui propri passi ed alcune regioni italiane hanno rifiutato di installare centrali eoliche nei loro territori.

Cosa faranno la Regione Molise ed i Comuni molisani? Svenderanno il loro territorio continuando a gettarci fumo negli occhi o applicheranno una politica seria di sviluppo e turismo sostenibile, di salvaguardia delle ricchezze storico-paesaggistiche, della flora e della fauna, della biodiversità?

© Autore Angela Damiano— Pubblicato sul periodico  “La Fonte”

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